ARTISTI A CACCIA DI STELLE - dall'8 all'11 maggio in Puglia, simposio dell'iniziativa Culturanze di Sandro e Patrizia con Julia Pietrangeli e Kyrahm - un incontro tra Astrofotografia e performance art
Da Il Giornale di Puglia:
LECCE - Un'impresa artistica unica che unisce due linguaggi poetici - la performance art effimera, in cui l'artista diventa opera d'arte e veicolo per messaggi, e l'astrofotografia, che esplora il cosmo con lo spirito di scoperta che ha sempre caratterizzato l'umanità.
Julia Pietrangeli, regista, performance artist e astrofotografa, ha viaggiato nelle Canarie, in Islanda e in Sardegna per catturare il firmamento e il paesaggio circostante con immagini mozzafiato delle meraviglie celesti. Nel suo progetto, insieme all'artista Kyrahm, si aggiunge l'elemento umano, andando oltre la semplice fotografia notturna delle stelle, dei pianeti e delle galassie."L'astrofotografia è una disciplina che richiede pazienza, precisione e conoscenza tecnica. Le condizioni atmosferiche e l'inquinamento luminoso possono influenzare la qualità delle immagini", afferma Julia. "La mia ricerca prevede un lungo processo di preparazione e pianificazione, che inizia con la scelta dei luoghi più suggestivi e idonei, privilegiando quelli con tracce del passaggio dell'uomo anche in epoche preistoriche".
"Nella tappa salentina del progetto 'A caccia di stelle' abbiamo scoperto luoghi incredibili, non conosciuti da molti, nella terra dei dolmen e dei menhir, dove l'arte neolitica si unisce a quella dell'iconografia cristiana medioevale", aggiunge Kyrahm.
"Siamo state particolarmente fortunate: il fenomeno dell'aurora boreale del 10 maggio è giunto di sorpresa e ho potuto catturare immagini che non avevamo previsto", continua Julia."Presso i Massi della Vecchia a Giuggianello, ho immaginato di essere la strega protagonista dei racconti popolari del territorio. Si racconta infatti che gli enormi massi siano stati lanciati secondo Aristotele da Ercole contro i Titani. Un posto magico dove, da milioni di anni, il sole cocente ed il vento erodono le mastodontiche pietre, custodite da un'arcaica strega dove mito classico e tradizione contadina si fondono", racconta Kyrahm. Questa iniziativa è resa possibile dall'iniziativa "Culturanze" di Patrizia Ferrarese e Sandro Tasco de "Il Giardino del Tempo".
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https://www.giornaledipuglia.com/2024/05/non-solo-aurora-astrofotografia-e.html
Torre Minervino sembra mettere in collegamento il cielo, la terra e il mare.
“Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante” (Friedrich Nietzsche)
L’esperienza in realtà può essere vissuta da tutti: se guardiamo le stelle, dopo un po’ sembrano tremolare. Ciò è dovuto alla turbolenza dell'atmosfera che provoca fenomeni di rifrazione della luce che determinano l'illusione. Il caos quindi è in ognuno di noi?
“E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te”
Mentre gridavo dal terribile e straordinario strapiombo le voci di chi da sempre cerca disperatamente risposte in nome dell’evoluzione umana
(“Eppur si muove!” “Di tutte le cose visibili, la più alta è il cielo delle stelle”) mi sono riscoperta incredibilmente piccola in balia dell’horror vacui dinanzi all'immensità dell’universo.
Astrofotografia Julia Pietrangeli
Performance art e testo Kyrahm
La Madonna Tarantata in una cripta nel Salento
A Giurdignano di Puglia (Le) è vi è una grotta quasi sconosciuta dell'VIII-X secolo d. C. con raffigurati San Paolo, San Pietro e la Madonna sotto un menhir dell'età del bronzo. Generalmente nell'iconografia della storia dell'arte la Madonna è rappresentata in alto o tra i due santi. Qui è di lato, secondaria e in posizione non eretta. Scientificamente il tarantismo è spiegato come una sindrome convulsiva isteriforme che colpiva le contadine. Durante il rito di liberazione della 'taranta', la donna si dimena sul pavimento, accompagnata da musiche che potevano durare anche giorni. Ciò si configura come una vera e propria 'performance', dove corpi di donne sfogano in senso fisico, tramite il ballo e gli attacchi nevrotici, l’appartenenza alla cultura patriarcale, in un rimando dionisiaco alle baccanti e alle danze ascetiche.
L'articolo intero che ho scritto lo trovate su Laici.it
http://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=5073
Qual è quell'animale che cammina a quattro zampe la mattina, due a mezzogiorno e tre la sera?"
Questo famosissimo indovinello è uno degli enigmi più antichi della storia collegati al mito della Sfinge.In Puglia, racconti contadini narrano che la Strega presso " I Massi della Vecchia" a Giuggianello (secondo Aristotele lanciati da Ercole contro i Titani che furono così scaraventati in mare) interroghi gli avventori con indovinelli a cui devono rispondere correttamente, altrimenti la pena è essere trasformati in pietra (e anche qui il riferimento alla gorgone Medusa è palese). Mito e narrazione popolare ancora una volta si incontrano e lo fa anche con il tarantismo, una sindrome isterica-convulsiva che invece la tradizione attribuisce in modo poetico al morso di un ragno curabile con la magia della danza rituale. La Vecchia strega tesse i fili del destino non solo come le moire e le parche, ma è Aracne (e aracnide: occhio ai ragni tra i sassi).
Un’interiezione è una parte del discorso che esprime un particolare atteggiamento emotivo del parlante.Alcune interiezioni sono parole a cui si attribuiscono virtù mediche o magiche.Un esempio comune è “Abracadabra”."Pape Satàn, pape Satàn aleppe" è un verso scritto da Dante Alighieri all'inizio del Canto VII dell'Inferno.Il verso è pronunciato da Pluto, che Dante pone come guardiano del Quarto Cerchio. Non sono tutti concordi su un’unica versione del suo significato.Ho immaginato che la strega dei Massi della Vecchia in Puglia avesse una sua interiezione: “Gna, Gna, Gna, Egnonora!”Un aggancio mentale di ricordi infantili con mia sorella, probabilmente condizionati da uno dei primi testi completi che lessi di Verga “I Malavoglia”.“Gna” infatti sta per “signora”.
Mito, tradizione contadina, tempesta solare
Una strega-sciamana sotto il sole in tempesta nel giorno del suo genetliaco.
Una performance da un luogo carico di energia come i Massi della Vecchia, lanciati secondo Aristotele da Ercole contro i Titani. Un posto magico del Salento dove, da milioni di anni, il sole cocente ed il vento erodono le mastodontiche pietre, custodite da un'arcaica strega dove mito e tradizione contadina si fondono. La megera usava infatti filare il destino dei contadini custodi di secolari ulivi (come le moire e le parche), nascondeva un tesoro prezioso, ossia una gallina e pulcini d'oro che si potevano ottenere rispondendo a 3 domande (come la sfinge), ma non si doveva mai distogliere lo sguardo e sbagliare, pena la trasformazione in pietra (come Medusa).Ricerca nel contesto del simposio Culturanze
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