venerdì 14 maggio 2010

Non solo Body Art Estrema

Durante la mia ricerca performativa, ho utilizzato diversi linguaggi per ricreare la realtà. Parlando con un certo numero di persone rispetto il mio lavoro, ho notato che spesso è stato associato alla bodyart estrema: questo per la mia opera "Sacrifice-quadri viventi in movimento II", il mio personale omaggio all'amico e artista americano Ron Athey, che avviò negli anni '90 tutta una serie di performance estreme sul rapporto tra body art e iconografia cristiana. Durante la mia performance "Sacrifice" avviene una vera crocifissione con la tecnica della sospensione ed io piango sangue togliendo sulla scena aghi conficcati nella carne della mia arcata sopraccigliare.
E' inevitabile quindi dopo aver proposto un'opera dal così forte impatto che il mio lavoro possa essere associato soprattutto al canale estremo della body art.

Tuttavia la body art estrema è solo uno dei tanti linguaggi espressivi che hanno fatto parte della mia ricerca. Molta parte del mio lavoro è una riflessione sulla bellezza minimale dell'essenzialità. Nella cultura giapponese, il vuoto non è un'assenza come il vuoto occidentale, ma possibilità per tutti gli eventi, di tutte le cose. In architettura l'assenza è un'unità spaziale lasciata vuota di proposito. Nella danza kabuki è una pausa tra il movimento che appare e il movimento che muore. Nella musica la pausa è fondamentale.


LA CRISALIDE

Sono stata rinchiusa in un bozzolo 30 ore al centro di Piazza dell'orologio a Roma, il tutto in diretta web 24 ore su 24.  ”L'isolamento volontario è l' illusione di sentirsi al sicuro. Un gesto semplice nella forma ma tanto difficoltoso per ricordare che dai periodi di oscurantismo, di crisi e di
anomia si esce attraverso l'arte. La dimostrazione che rinchiudersi per difendersi in realtà ci espone maggiormente ai rischi: rimanendo incatenati agli schemi mentali della propria cultura si diventa invisibili. Kyrahm è stata vegliata dalla propria madre per i suoi bisogni primari”.
L’opera veicola il messaggio dell’incomunicabilità spesso frequente tra genitori e figli.


"Dormi o sei morta?"
Mamma conchiglia,
figlia poltiglia.
"sono viva, non senti il mio respiro?"
"Credevo fosse il vento”
(Kyrahm)


La Crisalide ha inaugurato il festival Mut-azioni Profane, e dopo essere stata rinchiusa nel bozzolo mi sono recata presso il Teatro dell'Orologio dove ho ricominciato a nutrirmi e riprendermi direttamente sul palco. Le mie azioni non sono mai una interpretazione: ciò che avviene è reale ed è questo che distingue il mio lavoro dal teatro, dall'intrattenimento.



Performance "Crisalide" di Kyrahm
27ore chiusa in un bozzolo a piazza dell'orologio a Roma. Tutto in diretta sul sito www.mutazioniprofane.it in streaming da web cam. La mamma, parte dell'istallazione, provvederà ai suoi bisogni primari. in questa foto: l'artista Kyrahm



IL CICLO DELLA VITA - QUADRI VIVENTI IN MOVIMENTO I
Durante questa performance, sono stati coinvolti un neonato di 18 giorni e persone anziane che hanno costituito le varie fasi dell'esistenza.
Il neonato si è aggrappato al mio seno ed ha cercato il capezzolo portandoselo alla bocca per succhiarlo. Essendo privo di latte, ha cominciato a piangere.
Le tre età della donna si sono composte così: io con il neonato in braccio e la donna anziana che ad un certo punto ha raggiunto la composizione.
La luce si è accesa poi sulla pubertà, che pudica e timida ha coperto il suo corpo seminudo. Alla fine la donna anziana si è distesa sul letto e laluce si è spenta, ma il neonato continuava a piangere...


"Il neonato rapido muove in anziano.
Il mutante lacera la carne per sanguinare luce
o catturarla, finalmente" (Kyrahm)


Performance
"IL CICLO DELLA VITA - quadri viventi in movimento I " di Kyrahm

in questa foto:
"Le 3 età della donna"

interpreti:  la neonatina Leila Vittoria, la donna anziana: Vincenza, Kyrahm


ACCUDIRSI Quadro Vivente di Kyrahm + Julius Kaiser creato per la mostra itinerante il Filo d'Arianna curata da Marco Testa

Una delle performance “Accudirsi” parla dell’amore tra due donne e del loro quotidiano ed è stata appositamente costruita per la mostra d’arte contemporanea “Il filo d’Arianna” a cura di Marco Testa, a Bologna e Narni, segnalata da Arte Fiera. 



Scosto quella tua ciocca dal collo... ti bacio, ti svegli
I tuoi occhi brillano... un sorriso
Ti Alzi... Mi abbracci forte
Ti spoglio... ti vesto
Mi spogli... mi vesti
Soltanto ora, mentre mi scosti quella ciocca dal collo...
E mi baci
Comprendo che i miei occhi brillano
Ed è così emozionante sapere Quato sia necessario... Accudirsi. La performance di Kyrahm e Julius Kaiser vuole ricordarci quanto i piccoli gesti siano preziosi per tener in vita la nostra parte emotiva... senza pregiudizi. (Marco Testa)


Accudirsi, prendersi cura l’una dell’altra, svegliare l’amata e prepararla per il giorno: per la vita. In un ciclo stabile, che circonda le nostre vite, la quotidianità diventa giostra della vita.
Un gioco a voce sola, un gioco di coppia, un gioco di gruppo. E qui, nell’intimità, prenderà forma il reciproco quotidiano, perchè l’Arte non è solo teatro e luoghi pubblici, ma anche e forse sopratutto intimità e privato. Una quotidianità narrata dall’arte dunque, ci circonda e accudisce: come il lungo filo d’Arianna, che attraversa arte ed artisti lungo la torre.  (Noemi Euticchio)